(Nella foto, la prima immagine reale di un buco
nero. Il centro della galassia M87 - Fonte: ESO)
GLI SCIENZIATI
DELL'EHT - EVENT HORIZON TELESCOPE CI MOSTRANO LA
PRIMA IMMAGINE REALE DI UN BUCO NERO
Mercoledì, 10 aprile
2019
Negli ultimi anni sono
state molte le notizie che hanno creato clamore nel
mondo dell’astronomia. Alcune di queste non
erano vere e proprie notizie, intese come “novelle”
o “nuove”. Molto spesso venivano indicate come
notizie delle conferme, o quelle che erano state
informazioni che non avevano “sfondato” come notizie
al momento della loro scoperta.
Quella a cui abbiamo la
possibilità di assistere oggi invece, è una notizia
dal grande valore scientifico, destinata ad entrare
a far parte della Storia umana. Quella con la “S”
maiuscola. Durante la conferenza di presentazione
della quale vi diamo conto, è stato detto che:<<La
storia della scienza sarà divisa nel prima e dopo la
fotografia mostrata oggi>>.
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"La storia della scienza
sarà divisa
nel prima e dopo
la fotografia mostrata
oggi"
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Intorno alle 15, ora
italiana, in diretta da Bruxelles, durante una
conferenza stampa ESO, gli scienziati dell’EHT
- Event Horizon Telescope - hanno mostrato il
frutto di anni di ricerche ed elaborazioni che hanno
visto collaborare in simultanea molti radiotelescopi
terrestri e alcuni a bordo di satelliti in orbita
nello spazio, appartenenti a prestigiosi enti di
ricerca (e governi) in giro per il mondo.
Per la prima volta,
l’occhio umano ha potuto ammirare e indagare
l’immagine di un buco nero, grazie all’elaborazione
che dalla lunghezza d’onda (o frequenza) radio l’ha
resa visibile (o comprensibile) alle frequenze
visibili all’occhio umano. Semplificando, l’immagine
che ci è stata presentata non è quello che è stato
“visto” in linea diretta dai telescopi, che
lavoravano in banda radio, ma un’elaborazione
grafica, una trasformazione dal radio al visibile.
Un investimento da 44 milioni di Euro che ha
cambiato la visione dell’universo, o meglio, ne ha
data per la prima volta una reale.
L’immagine del centro
della Galassia M87, è la prima immagine reale
di un buco nero. Per la prima volta non è
un’animazione o una simulazione. Il diametro del
buco nero è di 100 miliardi di chilometri, la massa
di 6,5 miliardi più grande di quella del Sole.
L’immagine rappresenta
una vera e propria finestra su un elemento così
grande, potente, compatto e pesante da essere
difficile da immaginare per il cervello umano, ma
che è estremamente presente all’interno
dell’universo. Nel 2019 riusciamo a vedere, e a
vivere come una scoperta straordinaria, qualcosa che
è in realtà molto diffuso nel cosmo.
Raramente, gli esseri
umani si rendono conto dell’importanza storica di un
dato momento mentre lo vivono.
Oggi, 10 aprile 2019,
abbiamo la possibilità di avere consapevolezza
dell’importanza di questa scoperta. Di questo
momento. Di questo protagonista dell’universo, che
per la prima volta la scienza e la tecnologia
terrestre è riuscito ad immortalare e condividere.
Siamo riusciti, per la prima volta a fotografare
qualcosa che Albert Einstein riuscì brillantemente
ad immaginare.
Emmanuele Macaluso |