(L’equipaggio della
Soyuz MS-05 poco prima del rientro. A sinistra Paolo
Nespoli –Credit photo ESA/NASA)
PAOLO NESPOLI RIENTRA SULLA TERRA DOPO 139 GIORNI
SULLA ISS
Giovedì, 14 dicembre
2017
Erano le 9 e 38 in
Italia, quando questa mattina la capsula Soyuz è
atterrata riportando sulla Terra l’astronauta
italiano (ESA) Paolo Nespoli e i
suoi due compagni di viaggio. Nespoli ha condiviso
l’angusto spazio della capsula con gli stessi
colleghi con i quali era partito lo scorso 28
luglio, l'americano Randy Bresnik e il russo
Sergei Ryazansky.
Dopo 139 giorni a bordo
della ISS, la Stazione Spaziale
Internazionale, si è quindi conclusa
ufficialmente la Missione VITA, dell’Agenzia
Spaziale Italiana (ASI), consegnando agli
scienziati a terra preziosi dati scientifici, frutto
di decine di esperimenti, molti di questi italiani.
Degli esperimenti
effettuati da Paolo Nespoli ne abbiamo parlato
nell’articolo che ha salutato la sua partenza e che
è disponibile a questo link
http://thecosmobserver.blogspot.it/2017/07/italia-nello-spazio-inizia-la-missione.html
Nespoli e i suoi
compagni sono entrati nella Soyuz MS-05 poco
prima delle 3 del mattino (ora italiana). La capsula
si è sganciata alle ore 6:15 e ha seguito il normale
iter per il rientro sulla Terra. Prima la corsa
di rientro nell’atmosfera a circa 28.000 km/h, poi
la frenata con l’apertura del doppio paracadute che
ha portato la capsula a pochi metri dal suolo
terrestre, dove con una “caduta controllata” ha dato
l’ultimo “scossone” ai tre occupanti. Un urto
controllato che fa parte delle normali procedure.
Dopo pochi minuti, la squadra di recupero russo ha
raggiunto la capsula per liberare gli astronauti
dagli angusti seggiolini costruiti su misura.
Aperto il portellone,
gli astronauti hanno sentito il freddo della steppa
del Kazakhstan, che all’ora dell’atterraggio
ha fermato i termometri a -16 gradi. Dopo il primo
contatto con la squadra di recupero all’interno
della capsula per avere le prime sommarie
informazioni sullo stato di salute, si è proceduto
allo sganciamento e all’estrazione degli astronauti.
Il primo ad essere
estratto dalla Soyuz MS-05 è stato, come da prassi,
il comandante, il cosmonauta russo Sergei Ryazansky.
Il secondo è stato Paolo Nespoli. Infine per ultimo
l’astronauta americano Randy Bresnik.
L’astronauta italiano è
apparso un po’ provato dal viaggio di rientro e dal
ritorno della percezione del peso dopo cinque in
condizioni di microgravità sulla ISS.
Stanchezza a parte si è dimostrato soddisfatto per
l’esito della missione e ha tranquillizzato i
presenti sorridendo e mostrando il pollice alzato
più volte.
Secondo le procedure, i
tre dovranno sottoporsi adesso ai test clinici che
rileveranno gli effetti della vita nello spazio
sul corpo umano. Per Nespoli e Bresnik si
prospetta di seguito la trasferta verso Houston
in Texas (USA), per altri test clinici e per un
periodo di riabilitazione.
È stata la missione dei
record per Paolo Nespoli. Grazie alla Missione VITA
e alle due precedenti (Missione STS-120 con lo
Space Shuttle “Discovery” del 2007 e con la
Expedition 26-27 “MagiISStra” del 2010), Nespoli è
ora l’italiano ad aver trascorso più tempo nello
spazio e ha superato le 5.000 orbite attorno al
nostro pianeta.
Nel corso degli ultimi 5
mesi sulla ISS, Paolo ha effettuato – tra gli altri
– ben 11 esperimenti italiani per conto dell’ASI.
Uno degli ultimi è stato PERSEO, un giubbotto
che utilizza delle sacche d’acqua per schermare gli
astronauti dalle radiazioni cosmiche e del quale
abbiamo parlato nell’articolo dedicato al centro
ricerche SMAT (http://thecosmobserver.blogspot.it/2017/09/smat-visita-al-centro-ricerche-di.html).
Altri esperimenti, con
importanti ricadute sulla Terra hanno visto il
lavoro diretto di Nespoli. Quattro esperimenti sulla
fisiologia umana (CORM, NANOROS,
SERISM e MYOGRAVITY).
Uno per verificare
l’efficienza dei sistemi attivi di scambio termico a
bordo della stazione spaziale denominato ARTE.
Altri esperimenti chiamati IN SITU
(dispositivo portatile per analisi attraverso la
saliva) e ORTHOSTATIC TOLERANCE (un programma
di allenamento personalizzato). Infine,
l’esperimento più gradito e offerto agli altri
astronauti, denominato ISSpresso, che grazie
ad un sistema ad alta temperatura e pressione ha
permesso di preparare caffè.
Il prossimo astronauta
ad andare a bordo della ISS sarà Luca Parmitano,
alla sua seconda missione, attualmente in fase di
addestramento.
Emmanuele Macaluso
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